Per qualcuno vivere fuori città è una scelta, altri ci sono costretti per motivi economici, per me è aria pura da respirare.
Della città amo la possibilità di scegliere, gli eventi, l'innovazione. Osservo le differenze, ne prendo la velocità di passo e cambiamento.
Mi perdo nei musei, mi incuriosiscono i nuovi locali e non ditemi che Milano non fa tendenza... continue lezioni di stile e gusto, cambi di prospettive, slanci di originalità.
Poi cerco un angolo verde, ce ne sono di molto belli anche in città, ma sono come ritagliati, ricostruiti, inseriti in un contesto che non è il loro.
E allora ho già voglia di tornare, guido verso casa ascoltando musica.
Abbasso i finestrini solo sul lago, il cielo è terso, il lago rimanda riflessi lucenti e le montagne mi circondano rassicuranti.
Chi è nato qui non crede nei miracoli dell'uomo, ma in quelli della natura, si sveglia prima dell'alba e ogni giorno accetta di percorrere tanti km per tornare a casa, appena in tempo per godersi il tramonto.
Abitare in un piccolo paese può essere un limite, in un certo senso ti ridimensiona. Per me è la base da cui partire per viaggi entusiasmanti nel mondo e nell'anima, è crescere sulle mie radici.
Alzare lo sguardo mentre scrivo e vedere questo paesaggio meraviglioso vale più di ogni fatica. Qui, fuori città, fuori dal mondo, trovo buone ispirazioni, sapori familiari, attimi immensi.
In questo silenzio sento il canto di un uccello, lo riconosco e penso: mio nonno sarebbe orgoglioso di me.